- Sviluppo di imprese per il riciclo dei minerali pregiati
Purtroppo in Europa il riciclo di rifiuti elettrici ed elettronici non riesce ancora a decollare soprattutto a causa di un evidente ritardo strutturale. Questa tipologia di rifiuti la mandiamo per la maggior parte in Cina, pagando, quando invece potremmo recuperare circa il 50% di ogni singolo elemento. Inoltre, una buona percentuale di rifiuti elettrici ed elettronici che riusciamo a non mandare in Cina, la sprechiamo buttandola in discarica perché tendiamo a gettare nell’indifferenziata pc rotti/telefonini non più funzionanti/ecc.
Sicuramente questo è un aspetto su cui l’Europa deve assolutamente migliorare. Oltretutto, ci rimettiamo due volte perché questi rifiuti, se non smaltiti correttamente, hanno un impatto devastante sull’ambiente.
- Agevolare l’estrazione di minerali pregiati presenti sul territorio UE
Secondo i dati, la domanda di litio potrebbe essere soddisfatta per l’80% internamente. Attualmente i metalli pregiati estratti in Europa vengono trasformati in Cina. L’obiettivo di questa alleanza è implementare velocemente i processi di lavorazione di queste materie. In Europa esistono diversi giacimenti di terre rare e riuscire a reperirle direttamente “in casa” ci renderebbe meno dipendenti dai Paesi esteri, Cina in primis, e sicuramente più sostenibili.
- Costruire una politica estera e industriale comune
Per riuscire ad avere un certo peso internazionale ed assicurarci delle concessioni di estrazione dei minerali, che attualmente non abbiamo, l’unica soluzione è che l’Europa si muova compatta in tal senso.
Sicuramente l’estrazione di metalli pregiati è un’attività invasiva per il territorio, ma la loro necessità è un dato di fatto. Bisogno che aumenterà esponenzialmente nei prossimi anni.
Sarà necessario decidere se si è disposti a lasciare il monopolio di questo mercato ai giganti Cina/USA, accettando il ricatto dei prezzi.
Inoltre, secondo quanto riportato da Dataroom, nel 2008 un consorzio di società statali cinesi ha firmato un accordo con il Congo per i diritti di estrazione di rame e cobalto fino al 2033, per un valore di 84 miliardi di dollari. In cambio si è impegnata a investire 6 miliardi di dollari nelle infrastrutture del Paese e circa 3 miliardi nel settore minerario.
Da anni in quelle miniere è sfruttato il lavoro dei bambini. Forse è arrivato il momento per l’Europa di assumere un ruolo da protagonista e cambiare le cose.
Fonte: https://www.remecologia.it/news/le-materie-prime-sono-diventate-introvabili-ecco-i-motivi/
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