Le sinergie rappresentano la differenza tra il valore della business combination e la somma dei valori delle due aziende separate. Si tratta dell’argomento più frequentemente utilizzato (spesso male) nell’ambito di fusioni e acquisizioni.
Di seguito viene presentata l’intera casistica delle sinergie che possono verificarsi nell’ambito di operazioni di M&A. Esse si distinguono tra operative e finanziarie.
Sinergie operative
Le sinergie operative permettono alle aziende di incrementare il loro reddito operativo e/o la loro crescita a partire dagli asset esistenti. Possono essere a loro classificate in 4 categorie.
1. Economie di scala: di norma si verificano nell’ambito di fusione orizzontale tra imprese operanti nello stesso business e permettono di raggiungere efficienze di costo e maggiori profitti.
2.Maggiore pricing power: solitamente si realizza nel caso della combinazione di imprese dello stesso settore e i benefici in termini di reddito operativo che ne derivano sono conseguenza di una ridotta competizione e di una maggiore quota di mercato. Dunque, l’efficacia aumenta in settori ad elevato grado di concentrazione.
3.Combinazione di diverse aree funzionali: un classico esempio tra i tanti immaginabili è il caso di un M&A tra imprese con forti competenze di marketing e una con forti linee di prodotto.
4.Maggiore crescita in nuovi mercati, o in quelli in essere: questo può essere il caso di un’impresa che produce beni di consumo, che ne acquisisce una con un’affermata rete distributiva in un mercato emergente e con un marchio altamente riconoscibile, e utilizzi questi punti di forza per incrementare le vendite dei prodotti di entrambe le imprese.
Sinergie finanziarie
Le sinergie finanziarie si possono concretizzare sotto forma di maggiori flussi di cassa e/o di un minore costo del capitale. I casi che rientrano in questa tipologia sono i seguenti.
1.Combinazione di un’impresa con liquidità in eccesso e di una con progetti ad alto rendimento: queste sinergie si verificano solitamente quando grandi aziende acquisiscono aziende di dimensioni inferiori, o quando quotate acquisiscono non quotate.
2.Aumento della capacità di indebitamento: in seguito alla combinazione utili e flussi di cassa possono diventare più stabili e prevedibili, consentendo un maggiore ricorso all’indebitamento e fornendo un beneficio fiscale, che si manifesta in termini di un minore costo del capitale.
3.Benefici fiscali: possono sorgere dall’incremento di ammortamenti o dall’utilizzo delle perdite per ridurre l’imposizione fiscale.
4.Diversificazione: nel caso di società non quotate, o ad azionariato concentrato, genera importanti benefici. Invece, se si tratta di quotate, la diversificazione è ottenibile a costi inferiori e con più facilità dall’investitore, dunque non si ottengono benefici in questo caso.
0 commenti