L’indice di onerosità del capitale di terzi oneroso viene ottenuto rapportando gli oneri finanziari (OF) che l’impresa sostiene in un determinato periodo al capitale di terzi oneroso (D) utilizzato per coprire il fabbisogno finanziario di capitale investito. Esso rappresenta il costo delle fonti di finanziamento esterne onerose (riconducibili tipicamente a quelle erogate dagli istituti di credito a breve e medio/lungo termine):

ROD = OF/D

Il ricorso al capitale esterno da attingere presso le aziende di credito è possibile quando la redditività prodotta con il suo impiego (cioè il ROI) è superiore al costo che essa comporta (il ROD), poiché la redditività prodotta con il suo utilizzo è in grado di remunerare il costo a esso associato e, in via residuale, anche i portatori di mezzi propri a titolo di rischio. Il confronto tra i risultati degli indici ROI e ROD potrebbe incontrare dei limiti in presenza di oneri finanziari impliciti nei costi di acquisto a regolamento differito dei fattori produttivi che, apparentemente, non comportano costi finanziari diretti. In relazione a ciò deriva che il reddito operativo e il ROI risultano sottostimati, inficiando così l’analisi. Dal momento che gli oneri finanziari impliciti sono considerati nei costi operativi potrebbe essere opportuno, nel calcolo del ROI, rapportare tale reddito con un capitale investito minore e cioè al netto di tutte quelle passività di carattere non oneroso (DNO) quali i debiti verso fornitori di beni e servizi e il fondo TFR. Il ROI che si ottiene risulta così più coerente agli scopi dell’analisi.

ROI = RO/(CI-DNO)