Si definisce “piccola-media impresa” l’impresa per la quale valgono contemporaneamente le seguenti condizioni:
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- occupa
meno di 250
-
- dipendenti; realizza un volume d’affari annuo
non superiore a 40 milionidi Euro
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- oppure dispone di uno stato patrimoniale attivo
non superiore a 27 milioni di Euro
- ; rispetta il criterio di indipendenza, per cui non deve essere partecipata per il 25% o più del capitale o dei diritti di voto da una o, congiuntamente, da più imprese che superino i parametri di Pmi. La quota del 25% può invece essere superata quando: la partecipazione sia detenuta da società finanziarie pubbliche, da società a capitale di rischio o da investitori istituzionali che non esercitino alcuna forma di controllo; la diffusione del capitale sia tale da non consentire l’accertamento dell’esistenza di una posizione di controllo.
I tre requisiti sono cumulativi, nel senso che un’impresa sarà considerata “piccola-media” o “piccola” unicamente qualora soddisfi il requisito dell’indipendenza, non superi il numero massimo di dipendenti e non superi almeno uno degli altri limiti stabiliti per il fatturato e per il totale attivo dello stato patrimoniale.Da sottolineare che quando un’impresa controlla direttamente o indirettamente un’altra impresa attraverso il possesso del 25% o più del capitale o dei diritti di voto la soglia dimensionale rilevante ai fini dell’ammissione all’aiuto (numero dipendenti, fatturato e totale attivo dello stato patrimoniale) è data dalla somma dei parametri dimensionali afferenti le singole imprese legate da vincoli di partecipazione.